Carlito T

Carlo Turchino, si firma come Carlito T. Nasce a Salerno il 04/02/1974. Sin dai primi anni scolastici sente il trasporto verso l’arte e la creatività. Crescendo e proseguendo gli studi sente che l’arte è per lui linfa vitale. In tante occasioni, in primis nel sociale, diventa punto di riferimento per realizzare dipinti e figure allegoriche carnevalesche. Queste esperienze iniziali ne rafforzano la fiducia in se stesso. La sua vena artistica pulsa sempre più forte ed egli sente di dover nutrire e custodire gelosamente questa passione che è dentro di lui.

Dopo aver terminato le medie, decide di frequentare l’istituto d’arte, dove può approfondire una conoscenza artistica più mirata. La scelta gli appare subito appropriata, giacchè l’arte è la materia che più lo appassiona, vuole dipingere, creare, dare vita alle idee che gli balenano in mente. Intorno al 1993 comincia ad avvicinarsi al mondo dei tatuaggi e inizia a creare lavori sulla pelle, senza però trascurare le tele. La sua ispirazione maggiore proviene da volti e figure femminili comuni e note, nel loro spontaneo e delicato modo di essere. Il tutto poi contemplato con tratti e fantasie, che lo proiettano in un viaggio mentale artistico. Un contemporaneo leggero ibrido con i suoi toni pastello. L’idealizzazione della figura femminile raggiunge toni poetici e sensuali nelle opere pittoriche di Carlito T. Lo possiamo notare in alcune opere, ma ciò non toglie che anche in moltissimi altri suoi Avori si trovi una spiccata sensibilità rivolta verso linee sinuose, colori tenui e gioiosi, accoglienti. L’atmosfera che l’artista delinea è molto evocativa, rimanda alle tonalità fugaci dell’animo, a quelle delicate della femminilità.

L’evocazione” di queste dive assume l’aspetto di un’apparizione, come se stessimo sognando ad occhi aperti. Vittorio Sgarbi Dal mondo dei tatuaggi a quello dei pennelli. Carlito T. sorprende per un motivo, il saper rendere eterea la bellezza femmi-nile attraverso segno e colore. I suoi sono ritratti di volti di donne capaci di cogliere un’inclinazione del loro essere da uno sguardo, una posa o un atteggiamento per prolungarne la rivelazione nel tempo. Abile nel tratteggiarne con delicatezza anche quelle movenze impercettibili, l’artista tributa alla donna il ruolo di musa ispira-trice, di vessillo a cui guardare per lasciare campo libero alla creatività.

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