Mario Stefano

Mario Stefano nasce a Napoli nel 1983. Grazie ad un ambiente familiare stimolante, coltiva la sua vocazione artistica da autodidatta fino alla maggiore età. Consegue poi la laurea in Scienze dell’Educazione, dedicandosi per oltre quindici anni alle sue due aziende, accantonando così gli studi personali di pittura. Appassionato di storia dell’arte, grazie al confinamento forzato della pandemia, rispolvera vecchi studi e disegni, approfondendo e sperimentando ogni tecnica pittorica ed ogni tipo di medium;. Nel 2020 allestisce il suo atelier a Caserta, dando il via ad una cospicua produzione artistica. Nel 2021 le sue opere vengono notate da un noto esperto di arte e finanza, presidente di una struttura internazionale particolarmente attiva per la valorizzazione di talenti artistici supportando mostre e fiere in ogni settore dell’economia culturale.
Inizia così la sua carriera artistica da professionista.
Alcune sue opere fanno parte della dollezione privata di personaggi noti della tv, tra cui Ezio Gregio, Claudia Gerini, Remo Girone, Mariagrazia Cucinotta, Albano Carrisi, Denny Mendez.

Il lavoro di Mario Stefano riproduce consapevolmente un senso di inquietudine insito nella società contemporanea, dandogli un tocco di fascino decadente e leggerezza. Le sue opere creano uno shock estetico: il suo linguaggio pittorico è eclettico, vibrante ed elegante, ed allo stesso tempo umoristico, grazie alla sua  capacità di percepire, esprimere e rappresentare gli aspetti più curiosi, incongruenti e divertenti della realtà. L’elemento che rende unico Mario Stefano è la facoltà di saper concettualizzare la possibile convivenza, giustapposizione e sincretismo di universi visuali inconciliabili, attraverso una composizione capace di integrare realtà diverse in un “eterno istante”, utilizzando sapientemente la tecnica pittorica degli antichi maestri. In questa ricontestualizzazione, i riferimenti all’arte classica e ai capolavori del passato sono combinati  con elementi della cultura pop e dell’arte urbana, con qualche riferimento al mondo dei fumetti e dei cartoni animati, lasciando allo spettatore le opportune considerazioni sull’evoluzione del linguaggio visivo: attraverso una lettura attenta si arriva ad una riflessione su come l’arte permette la dissoluzione delle barriere del tempo e dello spazio.

Secondo le parole dell’artista: “Mi piace creare composizioni pittoriche con un’atmosfera spazio-temporale indefinita dove tutto è plausibile… Il contrasto, la divergenza, l’opposizione di elementi,  sono fattori molto importanti del mio linguaggio pittorico, perché mi permette di aprire un portale per provocare il pensiero ed incoraggiare l’immaginazione… Ritengo sia molto importante coinvolgere gli spettatori ed indurli ad eliminare il pregiudizio e ad osservare oltre l’apparente. Voglio essere il mezzo per espandere la percezione delle cose, attraverso la divergenza che sfocia in convergenza, di tempi, luoghi, culture, linguaggi e modi di vedere la realtà”.